La caduta dei tre regni

di Rhodes Morgan

In un mondo in decadenza e sul’orlo dell’abisso – flagellato da lunghi periodi di siccità e da inverni interminabili –, tre giovani sono destinati a incontrarsi e ad affrontare insieme epiche battaglie, intrighi di corte e tradimenti. Perché la guerra è alle porte, e il futuro dei tre regni è nelle loro mani.

Regno di Auranos. L’erede al trono sta morendo. Sebbene il palazzo reale sia gremito di medici e guaritori giunti da ogni angolo del regno, nessuno è ancora riuscito a sconfiggere il male che l’affligge. Cleo però non vuole arrendersi e, pur di salvare la sorella, parte alla volta di Paelsia in cerca dell’ultima Guardiana, la maga che, secondo la leggenda, possiede delle erbe in grado di curare qualsiasi malattia. E non importa se, per trovarla, Cleo dovrà mettere a rischio la sua stessa vita…

Regno di Paelsia. Si è trattato di un incidente: durante una rissa, un nobile di Auranos ha accoltellato un giovane di Paelsia. Ma per Jonas, che ha visto il fratello spirare davanti ai propri occhi, rappresenta l’ennesima umiliazione. Per troppo tempo ha sopportato i soprusi perpetrati contro la sua gente. È giunto il tempo di organizzare una ribellione. E non importa se, per riuscirci, Jonas dovrà stringere un’alleanza col diavolo, il temibile signore di Limeros…

Regno di Limeros. Lo chiamano il Re del Sangue. È crudele, inflessibile, manipolatore. Eppure Magnus non credeva che, per ottenere la vittoria contro Auranos, suo padre fosse disposto a sacrificare persino la principessa Lucia. Magnus non può permettere che le accada qualcosa di male. E non importa se, per proteggerla, dovrà rinunciare a tutto ciò che ha di più caro…

Il libro segreto del signore oscuro

di Paul Dale

Diventare un Signore Oscuro non è facile. Ci sono eroi da sconfiggere e battaglie da combattere. La semplice ambizione di dominare il mondo e piegare tutti alla propria volontà non basta. Dopo molti fallimenti il Male decise di puntare su una maggior ispirazione da infondere negli aspiranti

tiranni e scrisse un manuale per i signori oscuri. Purtroppo per secoli se ne è persa traccia, fino a quando non è finito nelle mani di Morden, un giovane che dall’umile paese natale si è trasferito a Bindelburg per frequentare la Scuola per Giovani Mastri e Potenziali Birrai. Morden è diverso dai coetanei: pur essendo solo un ragazzo, ha un fiuto per gli affari da far invidia ai potenti del pianeta; e soprattutto è in possesso di oscuri poteri mentali con cui riesce a ottenere tutto ciò che desidera. Al collo ha un inquietante pendaglio a forma di drago che sembra racchiudere in sé il mistero delle sue origini. Ma forse sarebbe meglio lasciarlo irrisolto, visto che sarà un’orda ripugnante di orchi a svelargli il compito a cui è destinato dalla nascita: diffondere il Male nel mondo!

La persona ideale, come dovrebbe essere?

di Sheila Heti

Sheila non ha ancora trent’anni, e ha alle spalle un matrimonio che forse non doveva andare oltre l’entusiasmo giovanile. La sua vita ricomincia in solitudine, con la passione per la scrittura a riempire vuoti e silenzi. A Brooklyn o a Toronto, a Milano o a Parigi, nelle metropoli e nelle città di provincia, ci sono molte ragazze e donne come lei, ma questo non l’aiuta a trovare una strada, a capire «come bisogna essere», come comprendere se stessa, per crescere e maturare nei sentimenti, nella creatività, nei rapporti umani.

Due incontri sembrano darle l’energia di cui ha bisogno, due persone con cui trascorrere il tempo, che vale la pena osservare da vicino. Una è Margaux, pittrice di talento e spirito libero, l’altro è Israel, un giovane artista dai modi diretti ed espliciti. Un’amica e un amante, due sguardi e due esperienze, due diverse conformazioni della passione, dell’intelligenza, della maniera di stare al mondo. Per Sheila averli accanto è uno stimolo a scrivere, a raccontare tutto, a se stessa e a noi, attraverso conversazioni reali riportate così come sono accadute, e-mail trascritte senza alterazioni, ma anche grazie alle continue invenzioni narrative, al tono intimo del diario, al ritmo dialogato di una pièce teatrale. Sheila si fa esploratrice del presente, del nostro modo di vivere, insegue risposte piccole e vere a grandi domande: qual è il modo più sincero di amare, e soprattutto, «la persona ideale, come dovrebbe essere»?

«Divertente, strano, originale, impossibile da classificare, totalmente diverso da qualunque romanzo dei nostri giorni» (New York Times); potente composto di verità e invenzione, immediato e brutale come un diario segreto, sexy e cerebrale, capace di raccontare il corpo e l’anima di una ragazza in modo spietato e di cercare la parola letteraria e poetica per definire l’emozione e l’ansia di una vita in bilico. E la vita in questione è quella di una giovane donna con pochi soldi, molte ambizioni, una libertà interiore che si scontra violentemente con le mediocri promesse di un’epoca che lascia un’intera generazione con il fiato sospeso.

 

Un romanzo, un diario, un paradossale manuale per trovare se stessi: innovativo, sorprendente, duro, nel raccontare l’irrequietezza, l’amore e il turbamento di una giovane donna del nuovo millennio.

 

«La novità del romanzo di Sheila Heti e di una serie come Girls è il modo in cui le relazioni con gli uomini sono diventate secondarie rispetto alla profondità dell’amicizia femminile. Sono le altre donne e non gli uomini che più influenzano la nostra trasformazione da ragazze in donne. Sono le donne e non gli uomini che ci forniscono le opportunità per esprimerci e per comprendere noi stesse» (The New Yorker).

Intervista a…. Marco Paracchini

1) “Il Duca Dragàn” , della serie Angerwolf, è ambientato a Pergine, che rapporti hai con la città?

La mia famiglia ha radici trentine, ergo ho un forte legame con la Valsugana. Pergine è una cittadina che conosco molto bene e l’ho sempre trovata interessante come location per un film, ma considerando che ormai l’attività di narratore mi riesce meglio nei libri più che nell’audiovisivo, ho deciso di utilizzare parte della sua vera storia per ambientarci una fitta trama di horror classico, là ove le alte mura del castello perginese fanno volare alta la fantasia!

2) Il tuo protagonista è un tipo un po’ particolare: c’era già o è nato quando ti è stato presentato il progetto Angerwolf?

La casa editrice che ha pubblicato il mio primo libro (ora fuori catalogo) mi aveva chiesto una storia di vampiri che potesse strizzare l’occhio agli young-adults (era l’epoca di “Twilight”), ma presentai all’editore solo lo scambio di battute tra l’eroe (che all’epoca era senza nome) e il vescovo. La bozza non piacque e io non ero adatto a scrivere storielle per ragazzine, dunque abbandonai il progetto. Anni dopo è giunta la proposta di Bellesi & Francato per scrivere una storia mannara dunque ho ripreso in mano quell’introduzione che divenne qualcosa di straordinario: mi portò nuove idee, riscrissi il personaggio e cambiai (ovviamente) quasi tutta la mappa narrativa per renderla migliore, accattivante e decisamente più adatta a un pubblico che ama l’horror classico e non le vicende adolescenziali di licantropi innamorati. Oggi Jean-Claude vandenberg è, a detta di molti, un eroe che potrebbe sbaragliare la concorrenza: credo nella sua forza e gli editori anche, tant’è che mi hanno invitato a scrivere altri due atti!

3) Questa non è la tua prima opera. Come è nata la passione per la scrittura?

Non ho mai avuto la passione per la scrittura, ho avuto la passione per la narrazione di eventi, personaggi o eventi. Ho sempre lavorato in contesti in cui raccontare una storia, un brand o un format educativo, erano il pane quotidiano ergo, dopo qualche anno, stanco di avere tante belle idee non realizzabili cinematograficamente, mi sono dato alla scrittura. Quanta fatica, però! Giungere dalle sceneggiature e immergersi nella narratologia non è stato facile: ho seguito un corso, scritto moltissimo e fatto tanti errori (e parecchi ne faccio ancora), ma l’impegno e l’amore che metto nello storytelling comincia a darmi grandi soddisfazioni. Scrivere su invito è qualcosa che cambia il modo di vedere le cose e lo si affronta con più energia.

4) C’è qualcos’altro che vuoi dire? Optiamo per il marzulliano “fatti una domanda e datti una risposta”?

Voglio solo ringraziare chi ha avuto fiducia in me: in primis gli editori e poi coloro che hanno avuto il coraggio di addentrarsi nello spietato mondo di Vandenberg! Buona lettura!

La regina del Nilo- Il rogo delle piramidi

di Javier Negrete

Pompeo è morto. Tolomeo – il suo presunto alleato sul trono d’Egitto – lo ha tradito, sperando così di entrare nelle grazie di Cesare. Ma il generale romano non ha alcuna intenzione di favorirlo nella lotta per il regno. Anzi, preferisce arbitrare come un giudice imparziale lo scontro tra Tolomeo e la sorella Cleopatra. Eppure il suo cuore non è del tutto sincero. Da quando ha conosciuto la regina, infatti, Cesare non può fare a meno di pensare a lei… Il giovane faraone, però, non può assistere inerme alla nascita del loro amore e decide di portare di nascosto le sue truppe ad Alessandria, pronto a sferrare un attacco. È la fine del regno d’Egitto? Cesare reagirà all’affronto di Tolomeo? Cleopatra sarà finalmente al sicuro al fianco del grande condottiero romano? Nel capitolo conclusivo della trilogia La Regina del Nilo, Javier Negrete ci racconta la fulminante passione tra Cesare e Cleopatra, una delle storie d’amore più famose di tutti i tempi.

 

Finché le stelle saranno in cielo

«Una storia di sentimento che illumina una delle pagine meno esplorate della storia contemporanea.» Goodreads, il più frequentato social network internazionale dei lettori Da sempre Rose, nell’attimo che precede la sera, alza lo sguardo a cercare la prima stella del crepuscolo. È quella stella, anche ora che la sua memoria sta svanendo, a permetterle di ricordare chi è e da dove viene. La riporta alle sue vere radici, ai suoi diciassette anni, in una pasticceria sulla rive della Senna. Il suo è un passato che nessuno conosce, nemmeno la sua amatissima nipote Hope. Ma adesso, prima che sia troppo tardi, è venuto il tempo di dar voce al suo ultimo desiderio: ritrovare la sua vera famiglia, a Parigi. E, dopo settanta lunghi anni, di mantenere una promessa. Rose affida questo compito alla giovane Hope, che non ha nulla in mano se non un elenco di nomi e una ricetta: quella dei dolci dal sapore unico e inconfondibile che da anni prepara nella pasticceria che ha ereditato da Rose a Cape Cod.

Ma prima di affidarle la sua memoria e la sua promessa, Rose lascia a Hope qualcosa di inatteso confessandole le proprie origini: non è cattolica, come credeva la nipote, ma ebrea. Ed è sopravvissuta all’Olocausto. Hope è sconvolta ma determinata: conosceva l’Olocausto solo attraverso i libri, e mai avrebbe pensato che sua nonna fosse una delle vittime scampate all’eccidio. Per questo, per dare un senso anche al proprio passato, Hope parte per Parigi. Perché è nei vicoli tra Place des Vosges, la sinagoga e la moschea che è nata la promessa di Rose, una promessa che avrà vita finché le stelle saranno in cielo.

Sarà proprio lo sguardo curioso e appassionato della giovane Hope a svelarne il segreto fatto d’amore, di vite spezzate e soprattutto – come indica anche il suo stesso nome – di speranza. E a rivelare anche al lettore un segreto ancora più misterioso, una luce inattesa negli anni bui dell’Olocausto, un evento tanto storicamente accertato quanto poco conosciuto, che tuttavia ha salvato dall’orrore le vite di molte persone.

Black Friars. L’ordine della Penna

Altieres, l’antica dinastia regnante nel Vecchio Continente, si è estinta dopo la violenta morte di tutti i suoi eredi e a portare il nome dell’antica casata sono rimasti solo i vampiri Blackmore, creature immortali a cui regnare non è permesso. Ma qualcosa ora è cambiato: Sophia Blackmore, unica erede della dinastia, creduta morta da anni, è stata ritrovata, e la Vecchia Capitale non sarà più la stessa. Gli oscuri segreti degli Altieres stanno tornando a calare ombre sulla città e spettri senza volto si aggirano per le strade terrorizzando cittadini e studenti. Mentre Sophia sta invece imparando a conoscere la sua nuova vita e cosa significhi essere una Blackmore, Eloise Weiss, coraggiosa eroina protagonista dei due romanzi precendenti, deve affrontare forze che nemmeno i suoi poteri possono governare. I morti non possono infatti riposare in pace, disturbati nel loro eterno sonno da forze oscure e implacabili, forse collegate al ritorno dell’erede di Altieres e alle sconvolgenti verità che i vampiri Black-more nascondono da secoli e ora sono sfuggite al loro controllo.

Miele amaro e mandorle dolci

di Maha Akhtar

Sembra un giorno uguale a tutti gli altri, al salone di bellezza Cleopatra. Mouna che apre in ritardo, tanto nessuno è in attesa per entrare. Le anziane signore del quartiere che si presentano per la messa in piega, promettendo di pagare con dolcetti fatti in casa. E ancora Mouna che si tormenta al pensiero di perdere tutti i suoi risparmi, visto che, se continuerà così, presto sarà costretta a chiudere.

Sembra un giorno uguale a tutti gli altri, ma non lo è. Perché una serie di coincidenze fortuite (o forse il destino?) fa incontrare davanti al Cleopatra tre donne: Lailah Hayek, la bellissima ex Miss Libano; Imaan Sayah, appena nominata ambasciatrice in Gran Bretagna; e Nina Abboud, moglie di uno degli uomini più ricchi del Paese. Tre donne di successo e dalla vita apparentemente perfetta, che rimangono subito conquistate dall’atmosfera intima e accogliente di quel luogo. Inebriate dal profumo di essenze di miele e olio di mandorle, e coccolate dalle mani esperte di Mouna, poco a poco Lailah, Imaan e Nina si liberano di ogni ipocrisia e iniziano a confessarsi le loro paure più segrete, a raccontarsi i loro problemi d’amore, a condividere i rimpianti per le occasioni perdute. Sono entrate al Cleopatra per prendersi cura del loro corpo, ne usciranno consapevoli che esiste un balsamo in grado di guarire anche le ferite dell’anima: l’amicizia. Mentre Mouna scoprirà che ci sono giorni uguali a tutti gli altri, e poi ci sono giorni che ti cambiano la vita.

 

Ambientato nell’affascinante e contraddittoria Beirut contemporanea, Miele amaro e mandorle dolci è l’intensa e coinvolgente storia di quattro donne alla ricerca dell’equilibrio tra imposizioni sociali e aspirazioni di carriera, rispetto delle tradizioni e fiducia verso il futuro, obblighi familiari e slanci d’amore. Una ricerca che unisce le donne di tutto il mondo.

Il vicolo dei segreti

di Rachel Caine

Morganville è ancora nelle mani dei vampiri, ma una tregua tra i vivi e i non morti ha reso la situazione relativamente tranquilla. Almeno per il momento. Il rancore di Shane nei confronti di Michael turba la serenità domestica di Glass House, e i quattro amici devono affrontare anche la costante minaccia di quello psicopatico di Jason, una serie di omicidi che sembrano opera di un vampiro e l’aggressione di Sam, il nonno vampiro di Michael, che avviene proprio sotto gli occhi di Eve, Claire e Shane. A rendere tutto più difficile si aggiunge anche un terribile morbo che infetta i vampiri, segnandone inesorabilmente la sorte. Claire si trova a fronteggiare un grande dilemma: deve aiutare i vampiri a trovare una cura per salvare i pochi di loro che ama, o lasciare che la malattia prenda il sopravvento sterminandoli in massa? Per fortuna la vita sociale di Morganville offre ancora piacevoli distrazioni, come il party esclusivo organizzato da Monica, smorfiosa e snob nonostante i patetici tentativi di essere carina con Claire. Ma le sorprese non sono finite, e a complicare la situazione si aggiunge un arrivo in città davvero inaspettato…